Tinkering lab: la digitalizzazione di mappe antiche.

 I documenti cartografici pongono particolari problemi di fotogrammetria. Si tratta di oggetti 2D di ampie dimensioni, che richiedono un’inquadratura dall’alto con un apparecchio speciale, collocato in posizione zenitale; l’illuminazione è problematica (come evitare le ombre?); a volte è necessario inserire un reticolo visivo digitale per rettificare l’immagine per ovviare a rotazioni e asimmetrie dovute al tempo. Ma il problema maggiore è dato dai rilievi causati dalla piegatura (a volte la mappa è rimasta piegata per decenni). Come appiattirla perfettamente senza danneggiarla? La questione è estetica e di consultabilità (le proporzioni sono vitali in una mappa), ma è anche legata al perseguimento di uno dei valori più alti della digitalizzazione: migliorarne la visibilità rispetto alla consultazione dal vero, restituendocene la leggibilità originale. La soluzione del problema consiste nel posizionare la mappa sopra una griglia montata su cavalletti, attivandovi sotto un normale aspirapolvere domestico che, creando il vuoto, farà sparire le pieghe senza danni. Gli studenti realizzano con le loro mani questo “vacuum scanner” e procedono alla scansione di diverse mappe antiche.

Challenge: i siti Patrimonio UNESCO lombardi.

La Lombardia è la regione in Italia che conta il maggior numero di siti patrimonio dell’UNESCO (11 su 53), e la presenza online dei siti lombardi è più alta della media nazionale: 82% di essi (9 su 11) gode di un sito web dedicato, contro 63% in media degli altri siti. Ma solo 4 fra questi 9 siti web offrono materiali didattici per le scuole o contenuti in inglese. Solo 3 siti danno informazioni sull’accessibilità inclusiva, e solo 2 propongono virtual tour. Solo 1 sito su 11 propone l’iscrizione ad una newsletter. Identicamente, solo 1 sito dà informazioni sulla sua politica di sostenibilità. Ogni gruppo di studenti sceglie uno dei 9 siti web esistenti, ne identifica le aree di miglioramento possibile e produce materiali testuali e/o video-foto per completarlo (se permesso dai responsabili del sito, anche organizzando visite in loco, spesate dalla Fondazione e fuori dagli orari di lezione). Successivamente li propone ai responsabili del sito, se necessario entrando in contatto con altre autorità decisionali in materia (Comune, Provincia,…). Vince il gruppo che riesce ad ottenere la pubblicazione della maggiore quantità di materiali entro la fine del percorso.

Case study: l’Heritage Lab di Italgas.

L’azienda torinese ha trasformato il suo archivio storico (forte di oltre 3 km di documenti) in un laboratorio dotato delle più avanzate tecnologie per la digitalizzazione in 2D e in 3D del patrimonio storico, industriale, artistico e culturale accumulato in quasi due secoli di storia. Katya Corvino, la responsabile dell’Heritage Lab, racconta agli studenti la ricchezza documentale della raccolta (che racconta la storia del nostro Paese, e non solo quella aziendale), la partnership tecnica con la Fondazione Giorgio Cini, e le complicazioni burocratiche che inevitabilmente rallentano un processo di questa portata.